Il clima più caldo impatta anche l'ecosistema marino

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OGGI NEWS
14/08/2024
Cambiamenti climatici
Il clima più caldo impatta anche l'ecosistema marino

(Servizio di Alberto Alberti)

Il cambiamento climatico favorisce anche l'emergere di nuovi patogeni. E ancora, l'aumento di fenomeni atmosferici estremi sta devastando habitat marini fragili come quelli della Posidonia e i fondali corallini, così come l'aumento del livello del mare minaccia le coste e le città.
Gli scienziati studiano il nannoplancton della biosfera marina per comprendere l’evoluzione dei cambiamenti climatici.
Elisabetta Erba (Geologa e Paleontologa di fama internazionale – Docente dell’Università di Milano): “Stiamo studiando le alghe  coccolitofore  mesozoiche fossili, la biosfera marina, i sedimenti marini. Un periodo che spazia dai 240 ai 66 milioni di anni fa per comprendere l’evoluzione dei cambiamenti climatici di oggi. La preoccupazione maggiore riguarda la velocità di adattamento del Sistema Terra in tempi brevissimi, ordini di grandezza più rapidi rispetto a quelli verificatisi (con successo) in natura nel passato lontano. Questa differenza potrebbe risultare fatale per molti ecosistemi. Tra le principali preoccupazioni rientra la perdita di specie, con la possibilità che molti organismi non riescano ad adattarsi ad un clima surriscaldato, con estinzioni previste che potrebbero interessare fino al 10-20% della biodiversità attuale”.
“Attualmente, la temperatura media globale è aumentata di 1-1,5°C rispetto ai tempi preindustriali, la concentrazione di CO2 atmosferica è salita da 280 parti per milione (ppm) a circa 420 ppm. Le proiezioni future indicano che, se continuiamo ad introdurre CO2 nell'atmosfera al ritmo degli ultimi 50 anni, potremo assistere a un ulteriore innalzamento delle temperature, con un aumento previsto fino a + 5°C entro la fine di questo secolo  - ha concluso la Erba - e la concentrazione di CO2 atmosferica potrebbe raddoppiare. Tra le principali preoccupazioni rientra la perdita di specie, con la possibilità che molti organismi non riescano ad adattarsi ad un clima surriscaldato, con estinzioni previste che potrebbero interessare fino al 10-20% della biodiversità attuale.
 
La biosfera marina, la più complessa e numerosa del Pianeta, è estremamente sensibile ai cambiamenti ambientali in atto. Comprendere come questi cambiamenti influenzano l'ecosistema marino è fondamentale per capire la dinamica oceanica e di tutto il Sistema Terra.
 
Se vogliamo comprendere i complessi processi del sistema climatico, i cambiamenti globali e quantificare la co-evoluzione dell’atmosfera, del clima e della biosfera è indispensabile analizzare serie di dati molto lunghi per formulare scenari a lungo termine.  L’oceano è l’ecosistema più antico e più grande del nostro Pianeta e i sedimenti oceanici, hanno continuativamente registrato le variazioni del clima, per periodi anche di molti milioni di anni, prima della comparsa dell’uomo. La biosfera marina si è evoluta (adattandosi o soccombendo) in intima relazione con le variazioni di temperatura, di composizione chimica e disponibilità di sostanze nutrienti negli oceani. La complessa catena trofica marina si basa sull’abbondanza e il tipo di fitoplancton distribuito nella zona fotica (80-200 metri di profondità). Il Congresso "Geology for a sustainable management of our Planet", voluto dalla Società Geologica Italiana (SGI) e dalla Società Italiana di Mineralogia e Petrologia (SIMP), sarà incentrato sul ruolo fondamentale delle Geoscienze per l’avanzamento della conoscenza  dei cambiamenti globali in atto e la loro evoluzione nel futuro a breve, medio e lungo termine, nonché per contribuire a informare la cittadinanza dei limiti delle risorse del pianeta e dei rischi naturali”.
Temperatura aumentata. Si studia la biosfera marina! Sotto osservazione l’Oceano, analizzati i sedimenti oceanici. I risultati saranno presentati al prossimo Congresso Nazionale della Società Geologica Italiana e della Società Italiana di Mineralogia e Petrologia, in programma a Bari nella prima settimana di Settembre.
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